venerdì 11 marzo 2011

Le conseguenze della finanza creativa

Il film di Molaioli sul crac Parmalat è interessante ma un po' al di sotto delle aspettative.

Premetto che non conoscendo nel dettaglio gli eventi realmente accaduti, non posso esprimermi sull'effettivo "realismo" del film. Mi sembra però che la caratterizzazione di alcuni personaggi non sia azzeccatissima.
Penso in particolare al ruolo del protagonista, il rag. Botta, interpretato da Tony Servillo. E' certamente un grandissimo attore Servillo, ma il suo personaggio non mi sembra del tutto "coerente". Inizialmente è un ragioniere solitario, dedito al lavoro e senza ambizioni. Un uomo anonimo, uno che conta quanti passi separano la casa dall'ufficio (234) quindi pure pignolo.
All'improvviso scopriamo però che è uomo di mondo e grande seduttore (a proposito, mi sono innamorato di Sarah Felberbaum ... bellissima!).
In questo frangente Servillo non è a mio avviso credibile e penso che il difetto stia nel copione prima che nella recitazione. Anche perchè più avanti nel film si crea un ulteriore contrasto tra il Botta disposto a compiere i peggiori illeciti e quello moralista, la qual cosa crea un ulteriore senso di smarrimento nello spettatore. Per riassumere mi sembra che in mancanza di un chiaro punto di riferimento nel copione, Servillo sia rimasto un po' prigioniero di se stesso e mi ha tanto ricordato il protagonista del film (splendido) "le conseguenze dell'amora". Che però non c'azzecca nulla con il rag. Botta.

Il film è in ogni caso godibile e ha l'indiscusso pregio di richiamare l'attenzione del pubblico su una vicenda nerissima della nostra povera Italia.

Voto: 6,5